Finalmente è arrivata l’estate e ciò significa che è ora di organizzare le vacanze. La voglia di evadere dalla quotidianità, soprattutto in seguito alle chiusure dettate dalla pandemia, aumenta sempre di più e non c’è momento migliore della bella stagione per organizzare qualche viaggetto. Magari qualcuno di voi è già partito, qualcuno ha già tutto organizzato e ha le idee chiare. Tuttavia, se siete indecisi, se non avete in programma niente, se preferite viaggetti in zona oppure se siete tipi da viaggi all’ultimo minuto, Tabui è l’applicazione che fa per voi, poiché vi permetterà di viaggiare in maniera sicura, di curiosare, di scoprire le bellezze del territorio e di compiere itinerari completi, divertenti ma anche originali.
Tabui è unica nel suo genere e il suo nome vuol dire cane da tartufi in dialetto piemontese, infatti è un progetto del tutto locale! Una volta scoperta e installata, non potrete più farne a meno perché farà di voi turisti e amanti dei viaggi esperti. Potrete viaggiare con la sicurezza di una guida turistica e godervi non solo le mete tanto conosciute ed apprezzate del territorio, ma anche le particolarità e le rarità che nessuno, o pochi, conoscono. Vi ho incuriositi? Bene, andiamo allora alla scoperta dell’app dei turisti… non per caso!
- Cos’è? Come funziona?
Tabui è un’app gratuita per smartphone, semplice ed innovativa per turisti e viaggiatori. Funzionando anche offline, permette al turista di ricevere informazioni in tempo reale su monumenti, siti di interesse, sentieristica locale per sportivi, attrattive, bar e ristoranti del territorio, persino sui nostri “ciabot”, ossia le caratteristiche costruzioni delle zone cuneesi, molto diffuse nei vigneti e le famose panchine giganti.
In pratica, Tabui è un’enciclopedia digitale dove troverete tutte le curiosità sulla città o zona di vostro interesse e potrete così godervi un viaggio al 100%. Non solo: l’app permette anche di leggere le recensioni delle strutture e di recensirle, così da farvi un’idea sull’ospitalità del posto e proporre cambiamenti. Questo perché Tabui si propone di essere un progetto interattivo che vuole coinvolgere i membri grazie a WikiTabui, ossia una piattaforma in cui ognuno può modificare, inserire e inviare contenuti. Inoltre, l’app si avvale anche della realtà aumentata: è sufficiente inquadrare con lo schermo del cellulare il paesaggio per ricevere informazioni utili sempre in tempo reale, in modo che il territorio sia decisamente a portata di mano (e di tasca).
Da marzo 2020 è stata aggiunta la nuova funzione Local che permette alle imprese locali di vendere i propri prodotti online anche durante l’emergenza Covid, così da promuovere le eccellenze agro alimentari di cui siamo molto fieri.
Tutte queste funzionalità hanno permesso all’app di espandersi e dal cuneese è arrivata in tutta Italia e negli Usa. È incredibile come un progetto nato nel piccolo, possa diventare così grande ed importante: è l’esempio di come si possa sempre crescere, basta partire!
- Storia e ideatore
Tabui è stata progettata dal 45enne Giorgio Proglio, nato a Torino e cresciuto ad Alba, perito informatico appassionato del mondo digitale ma con un interesse particolare per il territorio “offline”. Ha saputo coniugare il virtuale con il reale attraverso questo progetto che ormai sta spopolando e sta innovando il modo di essere turisti.
La storia dell’invenzione parte da un giro in bicicletta per le Langhe quando Giorgio incontra un tour operator norvegese insoddisfatto delle app per la valorizzazione del territorio alquanto incomplete. Nel mentre, i due vedono un trifolao con il cane e Giorgio spiega al norvegese che in dialetto il cane da tartufi si chiama appunto Tabui. Da lì l’idea di conciliare le due cose e creare un’app innovativa che soddisfi ogni esigenza del turista e che offra l’opportunità di viaggiare informati e curiosi. Non a caso sapete quale è il simbolo dell’app? Un cane rosso pronto a guidarvi per i sentieri delle Langhe, dell’Italia intera e per il mondo in un futuro prossimo.
In conclusione, vi consiglio vivamente di scaricarvi Tabui per diventare turisti non per caso ma per passione!
Eliana Giraudo